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Foto di Ravinshu Ranjan da Pixabay

Un progetto speciale, unitario e strategico, per la movimentazione delle merci in Emilia-Romagna che coinvolge 9 nodi intermodali – da Ravenna a Piacenza -, 12 aree produttive, 8 province e 18 Comuni della regione.

Metterà in relazione infrastrutture viarie e ferroviarie e aree produttive commerciali con il porto di Ravenna, il cuore pulsante della futura Zls – Zona logistica semplificata – dell’Emilia-Romagna, la cui istituzione è prevista dalla legge nazionale n.205 del 2017.

E porterà alle imprese insediate nella Zls, già presenti o nuove, ,una serie di facilitazioni – nazionali e regionali -come semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali, con ricadute positive per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e l’occupazione. Le agevolazioni previste nel “pacchetto localizzativo” in corso di definizione saranno condizionate allo sviluppo o attivazioni delle relazioni con il sistema portuale di Ravenna.

Il Piano di sviluppo strategico per l’istituzione della zona logistica è stato presentato oggi dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini, durante il primo incontro, in video conferenza, ai rappresentati delle province e ai sindaci dei Comuni i cui territori – dopo un’analisi condotta dai tecnici dell’assessorato regionale – presentano le caratteristiche funzionali, economiche e urbanistiche per rientrare nel perimetro di interesse del progetto.

Come previsto dalle normative nazionali per l’istituzione delle zone economiche speciali, la nuova zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna avrà un’estensione di circa 4mila ettari e unirà il porto di Ravenna, baricentro del sistema, con i nodi intermodali regionali e le aree produttive commerciali identificate secondo criteri di collegamento economico – funzionale con il contesto portuale. È inoltre previsto l’istituzione di un Comitato di indirizzo con funzioni di supporto per promozione, investimenti, monitoraggio e collegamento con le strutture regionali.

“Sono molto soddisfatto per l’interesse dimostrato dai rappresentanti degli enti locali individuati come attori del progetto- commenta l’assessore regionale, Andrea Corsini-. È chiaro a tutti che l’istituzione di una zona logistica semplificata è una grande opportunità per lo sviluppo per tutti gli stakeholder che ne fanno parte oltre ad essere, grazie alle facilitazioni previste, un incentivo allo sviluppo di nuovi investimenti”.

“L’altro grande obiettivo di questa operazione- prosegue l’assessore- è rafforzare il ruolo centrale del porto di Ravenna, non solo nella sua costituzione ma anche nella sua piena operatività, in quanto strategico nel sistema logistico, economico e produttivo dell’intero territorio regionale. Oggi abbiamo avviato un iter di collaborazione e di dialogo molto importante che ci porterà, passo dopo passo, a definire e a estendere, il perimetro delle aree produttive coinvolte, fino ad arrivare a un piano condiviso per l’attuazione la nuova zona logistica dell’Emilia-Romagna”.

 

I contorni della proposta di costituzione della nuova Zls

La proposta del perimetro della ZLS regionale comprende 9 nodi intermodali (porto di Ravenna, Terminal Intermodale di Piacenza, Interporto di Parma, Terminal di Rubiera, Scalo di Marzaglia, Scalo di Dinazzano, Interporto di Bologna, Lugo Terminal, Scalo ferroviario Villa Selva) e 12 aree produttive (Le Bassette-Via Baiona, Fornace Zarattini, Via Cà del Vento, Via Sistra Canale Superiore, centro merci-via Cavatorta, Vulcaflex-via madonna di Genova, Sirea Calpo, Zona industriale autostrada Naviglio-S. Silvestro, Area industriale Unigrà, Villa Selva, Cesena-Area Pievesestina, Ostellato-Area Sipro), coinvolgendo rispettivamente 8 province (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio-Emilia) e 18 Comuni (Argelato, Bagnacavallo, Bentivoglio, Casalgrande, Cesena, Conselice, Cotignola, Lugo, Faenza, Fontevivo, Forlì, Forlimpopoli, Modena, Ostellato, Piacenza, Ravenna, Rubiera, San Giorgio di Piano).


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