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Priolo illustra in Assemblea legislativa obiettivi e scelte strategiche generali del nuovo Piano Aria regionaleRidurre le emissioni, agire simultaneamente sul trasporto di merci e persone (monossido e biossido di azoto), combustione di biomasse (PM10) e agricoltura (ammoniaca). Intervenire sia su scala estesa (dal Bacino padano al nazionale), sia locale. E ancora, prevenire gli episodi di inquinamento acuto e ridurre i picchi locali.

Queste, in sintesi, le linee strategiche del nuovo Pair, il Piano Aria integrato regionale 2030, che si muove in un contesto nazionale e internazionale caratterizzato da una forte crisi energetica. Un Piano che, per la prima volta, vede assegnate delle risorse: quasi 150 milioni di euro regionali, di cui quasi 67 milioni già in attuazione nel primo triennio, a cui si aggiungeranno più di 230 milioni dal Por-Fesr 2021-2027. Più altri fondi che, a livello nazionale, concorreranno agli obiettivi.

Proprio questi finanziamenti serviranno ad accelerare processi innovativi, in grado di portare a un “disaccoppiamento” tra la crescita economica, che dev’essere sempre più sostenibile, e gli impatti sull’ambiente. Grazie a questo nuovo modello di sviluppo economico, che vede allearsi insieme cittadini, imprese e mondo produttivo, trarranno beneficio la qualità della vita e la salute di tutti. Così, oggi, in Assemblea, la vicepresidente con delega all’Ambiente, Irene Priolo.

“Sono lieta che proprio il primo passo del mio incarico come vicepresidente e assessore alla Transizione ecologica e al Contrasto ai cambiamenti climatici sia questo: un Piano di sistema che dovrà legarsi al Piano dell’energia, ma anche a quello dei rifiuti, in un’ottica di economia circolare, basata su riprogettazione, buone pratiche, sinergie, competenze, osmosi produttiva ma anche creatività.  Questo Piano- ha puntualizzato Priolo- non nasce oggi, è stato avviato già prima dell’estate con l’approvazione del documento strategico da parte della Giunta e poi con due sedute in Commissione. Richiede un confronto, un percorso articolato. Ed è per questo che, prima dell’adozione, prevista entro il 2023, ci saranno diversi momenti per approfondire temi e interventi. Parliamo di un Piano che dovrà anche ‘sposare’ la transizione ecologica. Le misure messe in campo negli anni scorsi con il precedente Piano- ha aggiunto l’assessore- hanno migliorato (e sono i dati a dircelo) la situazione a livello di inquinamento atmosferico, ma non basta: l’aria del bacino Padano resta critica, e questo nuovo Piano, rispetto ai precedenti, potrà contare su investimenti ben più cospicui, tra risorse regionali, nazionali ed europee”.

“A livello di approccio- ha proseguito Priolo- dobbiamo entrare in una logica di un Piano che dà delle opportunità, a partire da quello dell’innovazione del sistema produttivo e a quello del miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.

Tra le azioni già in corso, l’assessore ha ricordato il bando per la sostituzione di impianti inquinanti per riscaldamento civile a biomassa e quello per la sostituzione di mezzi obsoleti con veicoli a minor impatto ambientale, oltre a bando in agricoltura per la riduzione di gas serra e ammoniaca.

La mobilità delle persone e delle merci “sono punti su cui occorre lavorare, insieme al Governo- ha concluso l’assessore-; così come l’agricoltura è un altro aspetto di grande rilevanza. Da parte nostra aiuteremo i cittadini in questa sfida, fondamentale per il futuro di tutti”.


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