Ora in onda:
____________

Dal nuovo ospedale di Carpi agli interventi per potenziare quello di Mirandola, passando per il rafforzamento dei posti letto di terapia intensiva al Policlinico di Modena, dopo quelli di Baggiovara.

Ripartire dopo l’emergenza più dura, mettendo al centro prima di tutto la sanità, per migliorare ulteriormente l’offerta di servizi – di qualità e vicini ai cittadini – ampliando l’offerta sul territorio.

Ma non solo. Completamento della ricostruzione post sisma, infrastrutture viarie e ferroviarie, sicurezza del territorio, riqualificazione urbana, edilizia scolastica. Sono alcuni dei temi che sono stati al centro del tour oggi in provincia di Modena della Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini.

Quarta tappa dopo Piacenza, Rimini e Parma – le province più colpite dall’emergenza Covid – di un viaggio sul territorio che vuole essere un’occasione di ascolto e di confronto con le comunità locali. Ma a Modena l’intera Giunta tornerà presto per toccare anche gli altri distretti.

“La fase più drammatica della pandemia è per fortuna alle spalle, anche se non dobbiamo abbassare la guardia alla luce di quanto sta accadendo in tanti paesi, anche vicini a noi. Servono ancora massima attenzione e responsabilità per affrontare i mesi che abbiamo davanti. Dobbiamo però contemporaneamente gettare le basi di una ripartenza robusta, che dia risposte alle nostre comunità così duramente provate anche sul piano economico e sociale, facendo rapidamente e bene- ha sottolineato Bonaccini nell’incontro con la stampa nella sede dell’Aerautodromo Modena a Marzaglia–. L’Emilia-Romagna ha le carte in regole per farcela, lavorando insieme con le amministrazioni locali, le forze economiche e sociali, il mondo produttivo, condividendo obiettivi e priorità per progettare insieme una nuova stagione di sviluppo. E Modena e il suo territorio debbono essere un fattore di traino proprio per le sue caratteristiche e potenzialità”.

Gli obiettivi, le proposte, le priorità per il territorio modenese sono state esaminate anche nell’incontro con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e gli assessori del comune capoluogo, che Bonaccini e i componenti della Giunta regionale hanno avuto sempre a Marzaglia.

Vi sono già progetti per un piano di investimenti che per la provincia modenese mette a disposizione nel triennio 2020-2022 oltre 2 miliardi di euro: risorse pubbliche per opere in gran parte già cantierabili o cantierabili a breve, che associate ai coinvestimenti privati potranno rappresentare una fondamentale leva di crescita.

Gli investimenti per il modenese

In particolare, ammonta a quasi 615 milioni di euro il pacchetto di risorse per le infrastrutture viarie, a partire dalla Bretella Campogalliano-Sassuolo, la complanare sud di Modena, la tangenziale di San Cesario sul Panaro e quella di Mirandola. Oltre alla Cispadana, una delle grandi opere sbloccate nella passata legislatura che interessa anche il territorio modenese, dal valore di 1,3 miliardi di euro.

Fondamentali gli interventi per la sicurezza del territorio, quasi 100 milioni di euro, cui si aggiungono oltre 65 milioni per il sistema delle bonifiche e le infrastrutture irrigue. Oltre i recenti stanziamenti – 40 milioni di euro – per il nodo idraulico modenese. E poi l’edilizia scolastica con 91,5 milioni per 159 interventi tra nuove costruzioni e messa in sicurezza delle strutture. Passando per la banda ultralarga e la rigenerazione urbana con 11,4 milioni di euro.

Sanità, gli ospedali di Mirandola e Carpi. Le nuove Case della salute. Investimenti per 278 milioni di euro

E proprio di sanità si è parlato nei primi incontri in programma oggi. A partire da Mirandola dove, all’Ospedale Santa Maria Bianca, il presidente Bonaccini –accompagnato dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-ha incontrato medici, infermieri, operatori sanitari; e successivamente i sindaci dell’Unione Comuni Area Nord. Sempre in mattinata, altra tappa a Carpi sempre con gli operatori sanitari dell’Ospedale Ramazzini e i primi cittadini dei Comuni dell’Unione Terre d’Argine.

A Mirandola il presidente ha ribadito l’impegno della Regione per l’Ospedale cittadino grazie a un pacchetto di risorse per oltre 16 milioni di euro, di cui 4 deliberati dalla Giunta regionale alle fine del 2019. Sempre nella zona, sono in programma investimenti sul territorio quasi 15 milioni di euro, tra cui l’ospedale di comunità e la Casa della salute di Finale Emilia e l’hospice di San Possidonio.

La Giunta ha confermato anche l’impegno per il nuovo ospedale di Carpi: un progetto da 100 milioni di euro, di cui 67 già stanziati e disponibili, per cui è già stata scelta l’area. E proprio stamattina a Carpi Bonaccini ha annunciato che entro ottobre partirà lo studio di fattibilità del nuovo nosocomio, per arrivare nella primavera prossima ad aprire la procedura pubblica. Sempre nel distretto delle Terre d’Argine sono in programma investimenti per altri 7 milioni di euro, che porteranno anche alle nuove Case della salute di Carpi, Soliera e Campogalliano.

L’obiettivo ribadito nelle diverse tappe dal Presidente della Regione è quello di catalizzare nuove e ingenti risorse per la sanità: su tutte quelle del Mes, a cui sarebbe irragionevole dire no, e in ogni caso quota parte del Recovery fund. Complessivamente, intanto, nella provincia di Modena sono già programmati investimenti per 278 i milioni di euro nella sanità nei prossimi anni, di cui 226 per la rete ospedaliera e 51 per la rete territoriale sanitaria, che porteranno a 10 nuove Case della salute e tre ospedali di comunità. Previsti anche 30 posti letto di terapia intensiva in più al Policlinico di Modena. Sul fronte del personale: sulle 1.500 assunzioni di personale sanitario previste in Regione in seguito all’emergenza Coronavirus, oltre il 20%, cioè 325 persone, arriveranno nelle strutture sanitarie della provincia.

Sisma: il punto sulla ricostruzione

Con i sindaci è stato fatto il punto sulla ricostruzione post sisma. Per quanto riguarda la ricostruzione privata abitativa e le piccole attività economiche, nei soli comuni dell’area nord modenese sono 3.535 gli edifici completati che includono 6.388 abitazioni e 2.303 attività economiche. Quasi 10.800 le persone tornate nelle loro case. Mentre, per quanto riguarda la ricostruzione produttiva, nella stessa area sono stati concessi contributi per 1 miliardo di euro (per 1.900 domande). Di questi, sono stati liquidati 831 milioni di euro. Per quanto riguarda la rivitalizzazione dei centri storici, nel modenese sono stati finanziati 309 progetti di attività economiche per 17,6 milioni, di cui la maggior parte nell’Area nord con 207 progetti per 11,6 milioni concessi.  A questi vanno aggiunti i finanziamenti ai Comuni per la realizzazione di opere di urbanizzazione e riqualificazione dei centri storici.

Infine, gli interventi del Programma Opere pubbliche e beni culturali che interessano l’Area Nord: in totale 244, per un investimento complessivo di quasi 320 milioni pari al 22% dell’investimento complessivo nell’intero cratere.

L’incontro con i sindaci della bassa modenese è stata anche l’occasione per fare il punto in vista del Comitato istituzionale della ricostruzione che si riunirà mercoledì prossimo: all’ordine del giorno alcuni temi strategici come la riduzione dell’area del cratere (diversi comuni ancora presenti hanno sostanzialmente completato la ricostruzione), la riorganizzazione del personale assegnato, la gestione dei mutui dei comuni.

Visita alla Wam di Cavezzo e alla Garc di Carpi. Solidarietà ai lavoratori della Goldoni, l’incontro con Confindustria ceramica

La vicinanza della Regione a una realtà produttiva importante che ha pagato un duro prezzo all’emergenza Covid. Bonaccini ha visitato la Garc, l’impresa di costruzioni di Carpi, chiusa per Coronavirus, con un dirigente deceduto e l’intera direzione in quarantena proprio nei giorni di fine febbraio, quando l’epidemia investì la Regione. Fu proprio il in quel frangente che l’azienda scelse responsabilmente di sospendere la propria attività, a tutela delle proprie maestranze e della comunità carpigiana, senza attendere determinazioni delle autorità sanitarie. A maggio poi Garc ripartì, con l’impegno del presidente Bonaccini ad una visita alla prima occasione utile che oggi ha avuto luogo con la presenza dell’intera Giunta regionale. Vicinanza e solidarietà è stata espressa dagli assessori allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e Agricoltura, Alessio Mammi, anche ai lavoratori della Goldoni, la storica azienda di macchine agricole di Migliarina di Carpi, per la quale nei giorni scorsi la proprietà cinese di Arbos Lovol ha depositato al tribunale di Modena la richiesta di concordato liquidatorio. La Regione segue fin dall’inizio la vertenza in stretto raccordo col sindacato: Colle e Mammi sono andati ad incontrare i lavoratori stessi fuori dallo stabilimento.

Ancora i temi dello sviluppo e della crescita sono stati al centro della visita alla Wam Italia di Cavezzo, leader mondiale nello sviluppo e produzione di apparecchiature e componenti per impianti di movimentazione e trattamento materiali e, nel pomeriggio, a Sassuolo con Confindustria ceramica. L’iniziativa, cui hanno partecipato anche i sindaci del distretto  ceramico di Modena e Reggio, ha permesso di aggiornare il confronto sulle prospettive di un comparto strategico per l’economia regionale –  con un valore dell’export pari a 3,8 miliardi di euro, l’80% del dato nazionale e Modena e Reggio cuore produttivo italiano con  ben il 32% delle imprese e il 69% degli addetti  – ma che ha inevitabilmente risentito della crisi determinata dall’emergenza sanitaria, con una contrazione del fatturato che secondo una recente stima elaborata da ART-ER e Prometeia potrebbe aggirarsi intorno  al 13%.

 

A Palagano, la commemorazione dell’eccidio e il punto sugli interventi per la montagna

Tappa conclusiva in Appennino a Susano, frazione di Palagano, e più precisamente nella località “La Buca”, per una visita al memoriale che è stato eretto in ricordo della “strage di Monchio”, rappresaglia nazifascista in cui nel marzo del 1944 furono trucidate in totale 136 abitanti di Monchio, Susano e Costrignano. Il memoriale, dal significativo nome “Finalmente una luce si è accesa”, è la ricostruzione fedele del casolare dove persero la vita sei persone tra donne, anziani e bambini, ed è stato realizzato anche grazie a un significativo contributo del Governo tedesco.

A Palagano anche l’incontro con i sindaci del territorio per fare il punto sugli investimenti per la montagna: dai bandi per il taglio o azzeramento dell’Irap per le imprese, gli esercizi commerciali e i professionisti che operano in Appennino, a quello per sostenere con contributi a fondo perduto l’acquisto o la ristrutturazione di una casa da parte di famiglie e giovani copie, fino a quello finanziato con la legge regionale 5/2018 per sostenere investimenti straordinari dei comuni montani


Previous articleL’appello del sindaco di Grizzana Morandi: basta code, le Poste riaprano subito lo sportello del capoluogo
Next articleDanneggiata l’opera di Francesca Pasquali allestita sotto il portico in centro a Mirandola