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Violenza alle donne e ai minori, prima riunione del tavolo distrettuale dell’Appennino bologneseUn passaggio interlocutorio, ma necessario per iniziare un cammino che vede coinvolti diversi attori presenti sul territorio. E’ stato istituito il tavolo tecnico distrettuale nato grazie alla collaborazione dell’Ufficio di Piano e del Servizio Sociale Professionale dell’Istituzione Servizi sociali, educativi e culturali dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese ed ha coinvolto l’Azienda USL di Bologna, la Polizia Locale, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e l’Associazione Mondo Donna, attiva sul territorio con presidi antiviolenza finanziati dai Piani di Zona per la Salute e il Benessere sociale. Oltre ai citati enti ed istituzioni, che avranno una presenza fissa al Tavolo potranno aggiungersi, di volta in volta, altri soggetti.

Il Tavolo distrettuale si colloca all’interno di un’ampia cornice di strumenti operativi di ambito metropolitano (L’Accordo di ambito metropolitano per la realizzazione di attività ed interventi di accoglienza, ascolto ed ospitalità per donne che hanno subito violenza. L’Accordo attuativo di collaborazione concordata tra la Città Metropolitana di Bologna ed il Comando Provinciale carabinieri di Bologna per la realizzazione del progetto “La Stanza Rosa”. Il “Protocollo metropolitano sulla comunicazione di genere e sul linguaggio non discriminatorio”), che vedono in rete istituzioni/organizzazioni/soggetti differenti, ed ha l’obiettivo di favorire la costruzione e il rafforzamento le buone prassi e le strategie condivise a prevenire e contrastare la violenza contro le donne, attraverso un’integrazione tra interventi sanitari, socio-sanitari e sociali, in raccordo con le Forze dell’Ordine.

Il Presidente del Comitato di Distretto, Alessandro Santoni, ha sottolineato come “lo strumento più importante è quello della prevenzione e questo tavolo distrettuale credo sia lo strumento giusto, come luogo permanente di confronto tra le diverse figure che si occupano del tema, per andare nella direzione di ascolto, informazione, sostegno, cura e anche accompagnamento verso l’uscita da situazioni violente”.

Secondo il Presidente dell’ISSEC, Giuseppe Argentieri, “il coordinamento e il confronto tra le diverse istituzioni sono la base per avere un’efficacia e un’efficienza ancora maggiore su queste tematiche, dove il tempo di risposta a chi chiede aiuto è fondamentale. Credo che questo coordinamento sia un salto enorme di qualità, al di là del lavoro eccellente svolto dai diversi soggetti nel proprio ruolo. È importante far sapere alla cittadinanza e alle persone che sono vittime che le istituzioni sono in rete, coordinate e sono presenti. Questo coordinamento non è un traguardo ma l’avvio di un percorso, che dà più forza non solo agli operatori, ma dà anche più forza al territorio all’Unione, al Distretto, andando a testimoniare uno sforzo che c’è sempre stato”.

 

 

 


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