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Vìola il divieto di avvicinamento alla persona offesa: 39enne arrestato a Reggio EmiliaNella serata di martedì 2 aprile, gli operatori della Squadra Volanti di Reggio Emilia, impegnati nel consueto servizio di prevenzione generale, hanno arrestato un 39enne residente a Modena per violazione del provvedimento del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.

Poco dopo le 20:00, infatti è giunta segnalazione alla locale Sala Operativa di una truffa realizzata ai danni di un esercizio commerciale di via Fratelli Cervi da parte di una coppia, composta da un uomo ed una donna, che si erano allontanati direzione centro storico.

L’uomo, dopo aver ricevuto un taglio di capelli chiedeva di poter pagare tramite carta di credito, precisando che l’ente creditizio presso il quale ha il conto corrente non gli consente di effettuare pagamenti elettronici per somme inferiori a 50 euro. Pertanto, chiedeva al proprietario del salone di pagare tale somma e poi ottenere 20 euro in contanti quale resto e per convincerlo mostrava la ricevuta dell’avvenuto pagamento sul suo cellulare. Tuttavia, il proprietario del salone, dopo aver controllato il proprio conto corrente, si accorgeva di non aver ricevuto nessun pagamento e contattava il 113.

Grazie alla descrizione fornita dal proprietario che aveva subito la truffa, gli operatori delle Volanti individuavano immediatamente la coppia in via Emilia all’Angelo. A seguito dei necessari accertamenti, si accertava che il 39enne era gravato dal divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna insieme alla quale si trovava in quel momento. In virtù di quanto accaduto, il 39enne veniva condotto in Questura per effettuare le opportune attività di identificazione, al termine delle quali venivano confermate le generalità fornite dal soggetto.

Al termine degli accertamenti di rito, l’uomo è stato tratto in arresto per la violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, ed è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del processo per direttissima che avrà luogo oggi.


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