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Uno spazio rinnovato per i cittadini di Castiglione dei Pepoli e non solo, dove poter fruire di spettacoli ed eventi culturali, e dove tornare ad incontrarsi dopo i due anni di ‘sospensione’ dovuti alla pandemia. Il Teatro Comunale di Castiglione dei Pepoli, dopo un importante restauro, torna ad essere un luogo della cultura.

Oggi la presentazione, nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, domani l’inaugurazione alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, della sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, della delegata alla cultura per la Città Metropolitana di Bologna Elena Di Gioia, del sindaco di Castiglione dei Pepoli Maurizio Fabbri e di Marco Tamarri, responsabile Cultura e Turismo dell’Unione Appennino.

Situato nel centro della cittadina di crinale, che con il teatro e lo spettacolo ha un legame particolare fregiandosi di essere il paese di nascita di Leo Nucci, baritono di fama mondiale che ha da poco spento le 80 candeline e che ha seguito con grande interesse la realizzazione del teatro, la struttura è uno spazio polivalente che potrà ospitare fino duecento persone.

L’intervento di riqualificazione è costato finora circa 500 mila euro, di cui 100 mila euro di risorse provenienti dalla Regione e ha riguardato tutto lo stabile. Con altri 250 mila euro di risorse regionali verrà terminata la sistemazione della parte esterna e di alcuni impianti. L’immobile, composto da altri due piani che attualmente ospitano servizi comunali (polizia locale e centro per l’impiego), in futuro ospiterà anche scuole di musica, di teatro, di arte, creando così un grande centro culturale e per questi interventi beneficerà di risorse del Pnrr.

Il calendario delle iniziative comincia poi a prendere forma, si inizia venerdì 20 maggio, alle 21, con Vito e le sue ‘storie della bassa’; nelle settimane successive ci saranno poi convegni, saggi musicali, spettacoli teatrali e concerti, fra i quali spicca la tappa del tour europeo di Paolo Fresu e il suo omaggio a Ferlinghetti, il 25 giugno.

La storia del teatro

Lo spazio nasce negli anni ’30 come Casa del Fascio, per trasformarsi nel dopo guerra in casa del Popolo, ampliando le possibilità di utilizzo e cominciando ad ospitare i primi spettacoli, soprattutto feste da ballo.

Dopo la ristrutturazione degli anni ’60 l’immobile prende la forma attuale, e diventa il centro culturale del paese e dell’intera vallata, con l’avvio della sala cinematografica. Il Cinema Nazionale conoscerà anni di grande partecipazione e di entusiasmo.

Negli anni ’90 i problemi strutturali e di adeguamento agli standard di sicurezza, ma lo stabile è di proprietà del demanio e i gestori non possono intervenire per evitare la chiusura, che avviene a inizio 2000.

Inizia da quel momento l’interesse trasversale per la riapertura dello spazio. Nasce un’associazione culturale ad hoc, “Cinema, Teatro e..”, che raccoglie fondi e supporta il Comune nella progettazione degli interventi di riqualificazione necessari alla riapertura.

Il Comune, nel 2014, riesce ad acquistare l’area dal Demanio e comincia così ad investire risorse per le prime opere di ristrutturazione.


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