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Strategia territoriale per le aree montane e interneAssicurare il miglioramento dell’accessibilità delle aree interne attraverso un piano organico di miglioramento della viabilità e assicurare l’accessibilità alle stesse attraverso interventi alla rete viaria di collegamento tra le aree stesse ed i centri di riferimento.

E’ quanto contenuto nella delibera regionale di approvazione della “Strategia Stami per l’Appennino modenese”, che assegna ai 18 Comuni del territorio provinciale che fanno parte dell’Area montana interna (Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Guiglia, Lama Mocogno, Marano sul Panaro, Montecreto, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Prignano sulla Secchia, Riolunato, Serramazzoni, Sestola, Zocca) il compito di elaborare e definire progetti di rilancio e sviluppo del territorio, coordinati dalla Provincia di Modena.

Il riconoscimento dell’Appennino modenese come Area interna, avvenuto nel 2022 e l’approvazione della “Strategia” da parte della Regione Emilia-Romagna, consentirà di beneficiare di risorse pari a 11 milioni e 500mila euro per il rilancio della montagna e soprattutto di avviare la fase di elaborazione delle proposte da sottoporre poi a Regione e Governo, per ottenere il finanziamento.

Per Iacopo Lagazzi, coordinatore della “Strategia Stami” e consigliere provinciale con delega alla montagna «si tratta di un segnale concreto dell’attenzione al rilancio della montagna e ancora una volta si conferma il ruolo della Provincia come “casa dei Comuni”. Con l’approvazione da parte della Regione Emilia-Romagna della “Strategia Stami per l’Appennino modenese”, potremo approntare interventi strutturali e strategici per rilanciare l’attrattività e la competitività dell’intero territorio, che può giocare un ruolo determinante per il futuro delle nostre comunità. Ringrazio la Provincia di Modena per il prezioso ruolo di coordinamento in questa fase così determinante per la buona riuscita della Strategia territoriale, consapevoli che rientrare nelle “Aree interne” ci consente di attivare, anche in futuro, percorsi progettuali di crescita delle nostre comunità».

Il finanziamento assegna complessivamente 50 milioni di euro per l’intero territorio nazionale e riguarda tra l’altro, interventi per la realizzazione di percorsi di tutela delle utenze deboli, di miglioramento delle condizioni per la salvaguardia della pubblica incolumità, di manutenzione straordinaria della rete viaria e di riduzione dell’esposizione al rischio idrogeologico.

Le aree interne sono quelle identificate dentro il perimetro dei comuni montani, o parzialmente montani, che superino una certa soglia di potenziale fragilità, e periodicamente vengono aggiornate sulla mappatura nazionale basata su distanza dal centro di offerta più vicino.


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