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NAPOLI (ITALPRESS) – “I risultati che abbiamo fatto finora non devono essere un peso ma una gioia per tutti. Siamo felici di essere in questa posizione, siamo a nostro agio”. Luciano Spalletti non crede a un Napoli sotto pressione dopo le sette vittorie ottenute nelle prime sette gare di campionato. Domani arriva il Torino “e tutte le partite sono importantissime perchè mettono tutte in palio tre punti. Il Torino ha una storia di squadra che lotta e con Juric ancora di più, noi però non dovremo lottare meno di loro”. Granata a parte, i partenopei sono attesi da un ciclo importante da qui alla prossima sosta ma non sarà questo, a detta di Spalletti, a definire le ambizioni dei suoi. “Fino ad ora sono stato rappresentato come quello che crea una fabbrica di fantasmi ma siete voi gli spaventatori professionisti – commenta rivolgendosi ai cronisti in sala stampa – Dite sempre: ‘Ora viene il bellò, ‘Ora si vedrà quello che fatè, è stato così dopo la sconfitta col Leicester, poi lo si è detto per la partita di Firenze, ora si parla sempre del contratto di Insigne che pare non possa andare avanti se non firma…Se fate illazioni che può succedere questo o quello prima o poi indovinerete… Calendario alla mano abbiamo partite molto ravvicinate che ci potrebbero creare qualche difficoltà ma abbiamo una rosa che ci permette di andare incontro a dei periodi difficili. Quello che mi fa ben sperare è che ho recuperato giocatori come Demme, Mertens e Lobotka che sono fondamentali per noi”. E a proposito del belga, aggiunge: “L’ho visto molto bene, si è messo definitivamente alle spalle questo periodo ed è nelle condizioni di far parte dei 16 titolari”. Dal furto dell’auto subito (“non cambia il mio giudizio sul Napoli”) al calendario internazionale (“Se i calciatori arrivano dalle nazionali dieci ore prima della partita, c’è da fare delle riflessioni e fare un passettino indietro”) passando per gli insulti razzisti a Koulibaly (“Penso che chi ha vicino queste persone dovrebbe tirare fuori il cellulare e fare una foto”), Spalletti non si tira indietro davanti alle domande. Ma quando gli si chiede se questo suo Napoli possa fare davvero la storia, meglio vestirsi da pompiere: “Di strada ce n’è ancora molto da fare. Marotta ha detto che ci sono squadre dalla tradizione e dalla mentalità vincente che lo preoccupano più del Napoli ed è quello che ho detto io altre volte. Ci sono difficoltà reali nel lungo del nostro campionato, è presto per scomodare personaggi o calciatori passati da Napoli che hanno lasciato segni indelebili per abbinarli a quello che stiamo facendo. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, a mettere in campo quelle qualità, quelle disponibilità, quelle ambizioni che ha anche la nostra città”.
(ITALPRESS).


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