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Spacciandosi per volontario della Protezione Civile, finge di raccogliere aiuti umanitariI Carabinieri della Stazione di Monzuno hanno eseguito un decreto di perquisizione locale e personale e contestuale sequestro probatorio nei confronti di un italiano sulla quarantina, indagato per truffa continuata e usurpazione di titoli o di onori. Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, scaturisce da un’indagine dei Carabinieri che di recente erano stati informati che un cittadino residente nell’Appennino bolognese si stava spacciando quale volontario della Protezione Civile per raccogliere aiuti umanitari da destinare alle popolazioni colpite dall’alluvione dell’Emilia Romagna.

Il 30 maggio scorso, i Carabinieri, venuti a conoscenza che una tassista avrebbe dovuto incontrare il soggetto per consegnargli dei beni di prima necessità da destinare agli alluvionati di Ravenna, si sono presentati all’appuntamento riuscendo cosi ad identificarlo. Vano è stato ogni tentativo dell’uomo di giustificare la sua attività di beneficienza. La tassista, ignara di quanto stava per accadere, una volta informata, ha sporto una denuncia per truffa. Analoga denuncia è stata presentata anche da un’associazione di cacciatori della zona che avevano donato all’italiano cibo e bevande del valore di 720 euro, sempre da destinare agli alluvionati.

Nella giornata dell’11 luglio, i Carabinieri della Stazione di Monzuno, nel corso di una perquisizione dell’abitazione del soggetto disposta dall’Autorità Giudiziaria, hanno rinvenuto alcune pettorine con strisce catarifrangenti e altri indumenti riconducibili ad enti e associazioni varie: Protezione Civile, 118, Croce Rossa Italiana etc…

Il materiale rinvenuto è stato sequestrato dai Carabinieri.


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