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Risparmi in bolletta e autoconsumo collettivo, verso le Comunità energetiche rinnovabiliUn impianto fotovoltaico installato sul lastrico di un condominio nella prima periferia bolognese, che consente di produrre energia, consumarla (con risparmi significativi in bolletta) e immettere la parte rimanente in rete.

Dall’altra parte della città c’è il Caab (Centro agro-alimentare di Bologna Spa), realtà che serve tutta l’Italia e che lavora alla costituzione di una Cer, una Comunità energetica rinnovabile, all’interno di un piano più ampio: fare del Centro un hub logistico sostenibile, dove le merci verranno trasportate con mezzi leggeri, alimentati con energia rinnovabile prodotta dal Caab stesso.

Cosa c’è dietro a tutto questo? La crisi energetica, aggravata dalla guerra in Ucraina, e gli eventi meteo estremi, figli del cambiamento climatico, ci hanno messo di fronte a una realtà innegabile: il modello basato sull’import e sull’utilizzo di combustibili fossili non è più accettabile. Per il futuro del pianeta, serve una svolta reale verso le energie rinnovabili, fulcro della transizione ecologica.

All’interno del pacchetto di misure “Energia pulita per i cittadini europei” (Clean Energy for all Europeans), l’Unione europea ha approvato la direttiva 2018/2011/Ue, nota come direttiva Red II, che punta alla promozione delle fonti rinnovabili, disciplinando l’autoconsumo collettivo e le Comunità energetiche rinnovabili, le Cer.

Temi, questi, di cui si occupa il nuovo speciale, a cura dall’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta regionale, online da oggi, venerdì 8 dicembre, sul sito della Regione https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/il-condominio-che-risparmia-il-40percento-sulle-bollette

Cittadini, enti locali, imprese, associazioni: insieme per produrre e consumare energia pulita. Un nuovo modo di creare e condividere energia elettrica da fonti rinnovabili, a partire dal fotovoltaico, con benefici economici, ambientali e sociali.  Un tassello importante della transizione energetica, in chiave equa e inclusiva. Motivo per cui la Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, ha scelto di approvare una legge regionale sulle Cer, per sostenerle con contributi e strumenti finanziari.


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