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Per 20 minuti, dalle 13.32 alle 13.52, hanno fatto spola dal negozio alla loro auto razziando pannelli adesivi da parete, svariati caricatori per cellulari, vari trucchi e deodoranti per un valore di oltre 500 euro. Si sono assicurati i pronti del furto ma non l’impunità. Grazie alle telecamere di videosorveglianza del negozio depredato, i carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce sono risaliti ai due ladruncoli, ora finiti nei guai. Per questi motivi, infatti, con l’accusa di concorso in furto aggravato i militari hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia una 40enne marocchina e l’amico connazionale 28enne, entrambi residenti a Reggio Emilia.

Ad accorgersi del furto il titolare dell’attività commerciale, un 25enne cittadino cinese residente a Reggio Emilia, che si presentava ai carabinieri di via Adua denunciando il furto di un ingente quantità di merce per un valore di circa 550€ asportata dall’interno del suo negozio ubicato in via Pasteur della frazione San Maurizio di Reggio Emilia. Nel dettaglio il commerciante riferiva che ignoti ladri  asportavano dall’interno dell’attività commerciale 35 pannelli adesivi da parete, svariati caricatori per cellulari, vari trucchi e deodoranti per il corpo. Accortosi dell’ammanco della merce il denunciante visionava le telecamere di videosorveglianza poste all’esterno dell’attività commerciale notando subito due persone che arrivavano a bordo di una Chevrolet di colore nero, di cui le telecamere immortalavano la targa. Le due persone venivano riprese nel bel mezzo del furto compiuto entrando e uscendo più volte dal negozio aiutandosi, per il trasporto della merce trafugata, di una borsa. Il tutto compiuto in una ventina di minuti e precisamente dalle ore 13.32, orario del primo ingresso nell’attività commerciale, alle ore 13.52 attimo in cui raggiungevano l’auto, dove veniva di volta in volta caricata la refurtiva asportata, a bordo della quale si dileguavano.

Sulla base degli elementi acquisiti e soprattutto grazie alla targa dell’auto ripresa dalle telecamere i militari indirizzavano le attenzioni investigative sulla sorella della proprietaria dell’auto risultata averne uso esclusivo. Dalla stretta cerchia di amicizie della donna i militari giungevano all’amico: A carico dei due i militari acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità tra cui la certa responsabilità grazie alla comparazione dei loro volti con quelli immortalati dalle telecamere del negozio. Gli stessi due ladri riconoscendosi nei fotogrammi ammettevano le loro responsabilità in ordine al furto per la cui ipotesi delittuosa venivano quindi denunciati alla Procura reggiana.


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