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Sul ponte Samone, lungo la strada provinciale 26, chiuso da domenica 6 dicembre a causa del cedimento parziale di una pila di sostegno, provocato dalla piena del fiume Panaro, la Provincia ha predisposto un progetto di ripristino; se la situazione meteo e i livelli del fiume lo consentiranno, i lavori potrebbero partire nel mese di gennaio 2021, con un intervento della durata stimata di circa due mesi.

Nel frattempo sono iniziati i sondaggi sulla struttura per valutare la tipologia di intervento più efficace da realizzare sulla fondazione della pila.

Dai primi rilievi emerge che finora la struttura ha retto la fase più intensa della piena del fiume e che il ponte è ancora nelle condizioni di poter essere recuperato, salvo ulteriori eventi di piena che dovessero aggravare i danni; con questa situazione il costo stimato dell’intervento è di circa 250 mila euro.

«La riapertura del ponte di Samone – sottolinea Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena rappresenta una priorità assoluta, soprattutto in questa fase difficile per l’economia anche di questo del territorio. Vogliamo fare presto garantendo tutta la sicurezza, grazie al nostro apparato tecnico che possiede l’esperienza e la competenza per far fronte a questa situazione. Per quanto riguarda le risorse – conclude Tomei – abbiamo già avviato  il confronto con la Regione che si è dichiarata disponibile».

Gli oltre 180 ponti presenti sulla rete di oltre mille chilometri di strade provinciali sono costantemente monitorati con il coinvolgimento di oltre 30 persone, tra funzionari, tecnici e operai che eseguono la redazione periodica di report dettagliati e seguono costantemente l’evoluzione di eventuali anomalie o degradi.

Sul ponte di Samone lo scorso anno è stato eseguito un intervento di manutenzione e ripristino delle murature esterne delle pile di sostegno che, secondo i tecnici, ha contribuito a  limitare i danni, che data l’intensità, erano difficilmente prevedibili, nonostante le attività di monitoraggio.

Dopo questo primo intervento di consolidamento della pila danneggiata, che consentirà di riaprire il transito sul ponte, la Provincia prevede di realizzarne un secondo di manutenzione straordinaria delle altre quattro pile, il cui costo complessivo stimato ammonta a circa 700 mila euro.

L’infrastruttura sul fiume Panaro fu realizzata dalla Provincia nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante le guerra, ed entrato in servizio solo agli inizi del secolo scorso, quando venne finalmente aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata provinciale nel 1960.

Il ponte è lungo oltre 100 metri con sei campate, è costruito in calcestruzzo con murature e rostri circolari in pietra lavorata.


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