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Parte la delegazione di Castelnovo Monti che firmerà il nuovo gemellaggio con KahlaParte domani, giovedì 30 settembre, una delegazione di Castelnovo Monti in direzione Kahla, cittadina della Turingia legata ormai da anni al capoluogo dell’Appennino: l’occasione è davvero importante, la firma del nuovo patto di gemellaggio che unirà i due paesi, nel ricordo di un passato doloroso.

Spiega l’Assessore ai Gemellaggi di Castelnovo Monti, Lucia Manfredi: “Quello con Kahla è un rapporto che è nato da una tragedia, cresciuto grazie alla tenacia dei familiari delle vittime che si sono rifiutati di dimenticare, e costruito grazie alla volontà di cittadini, storici, studenti, associazioni e amministrazioni tanto di Castelnovo quanto di Kahla. Ringrazio chi ha lavorato negli anni per poter arrivare fin qui. Questa stretta di mano tra le nostre città non è solo un gesto di amicizia, è la manifestazione tangibile di cosa significa per noi “Europa”: il rifiuto della prevaricazione, della violenza e della guerra e quindi l’apertura alla celebrazione dell’altro e delle sue differenze. È un impegno solenne in memoria delle vittime e un segno per le future generazioni”.

Spiega il Sindaco Enrico Bini: “Quello che firmeremo nei prossimi giorni a Kahla, e che sarà di nuovo sottoscritto in aprile a Castelnovo Monti, è un patto che sancisce ufficialmente un percorso di conoscenza reciproca e amicizia che ha radici profonde, e che dimostra come da eventi molto dolorosi possano nascere percorsi virtuosi, che scrivono nuove storie e una Storia nuova. Nei primi anni ’90 i parenti delle vittime castelnovesi si recarono in Turingia spinti dal desiderio di scoprire il destino dei loro cari. Con il loro racconto e le testimonianze raccolte, iniziarono a coinvolgere alcuni storici locali, come Giovanna Caroli, poi Cleonice Pignedoli che con gli studenti delle nostre scuole superiori proseguirono il lavoro di ricerca.

Furono molti i montanari rastrellati nel 1944, e tanti fra loro richiamati con un inganno in quella che allora era la sede del partito fascista e che oggi è il Teatro Bismantova: fu detto loro che dovevano ritirare un lasciapassare per muoversi liberamente al di fuori del paese, ma quando si presentarono furono trattenuti e avviati alla deportazione. Dopo essere transitati dal campo di prigionia di Fossoli, che si trovava sempre in Emilia-Romagna, la nostra regione, vennero assegnati per la maggior parte al lavoro nelle gallerie della Reimahg di Kahla.

Sappiamo che a causa di malnutrizione e durissime condizioni di vita, tanti prigionieri da tutta Europa sono morti nel campo di lavoro, e quasi ogni anno, prima della pandemia, siamo venuti con nostri concittadini per le celebrazioni che li commemorano.

Coloro che partirono da Castelnovo Monti e non fecero ritorno furono Inello Bezzi, Roberto Carlini, Anselmo e Renato Guidi, Pierino Ruffini, Ermete Zuccolini, Francesco Toschi.

La fine della guerra ha trovato un continente in macerie, materiali ma anche umane. Un momento che ha portato i governi europei ad aprire gli occhi, a capire che si doveva costruire un futuro diverso, di pace, di democrazia, solidarietà, cultura.

Valori alti, che dobbiamo coltivare con continuità. La sottoscrizione di questo gemellaggio ci trasmette grande soddisfazione e gioia e ci offre nuovi canali di incontro e di scambio, anche per conoscere meglio i reciproci territori”.

 


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