In questo tristissimo momento l’ANPI vuole ricordare la sua figura nello sviluppo di un’intera vita dedicata alla passione civile e all’interesse comune: dalla sua iniziale esperienza formativa nelle organizzazioni del PCI al ruolo di giovane amministratore pubblico del comune di Reggio Emilia, nelle giunte Bonazzi e Benassi, e poi nelle responsabilità di dirigente cooperativo nel settore agricolo e del consumo.
Nel suo percorso di vita un’esperienza importante e ricca di soddisfazione fu la presidenza dell’A.C. Reggiana negli anni della sua prima promozione in serie A e dirigente del Bologna calcio. Più recentemente, ancora nella dimensione civile e politica, ricoprì ruoli di responsabilità nell’Ulivo e nella attività amministrativa del PD.
In coerenza con il lascito familiare dell’esperienza partigiana del padre, Ermete venne eletto Presidente provinciale dell’ANPI nel 2016. Fu il primo Presidente dell’Associazione non partigiano e nominato anche tra i presidenti onorari dell’Anpi Nazionale.
Nel corso dei nove anni della sua responsabilità l’ANPI ha affrontato fasi complesse e di trasformazione nella vita internazionale, nazionale e locale. Mentre veniva gradualmente a meno il contributo prezioso dei partigiani ancora attivi l’ANPI ha condotto avanti, declinandoli nel presente, i valori della Resistenza e della Costituzione: ha affrontato le battaglie dei referendum costituzionali, ha espresso il suo impegno per la pace in un mondo che sempre più mostra pericolose spinte belliciste oltre a mantenere fermo, sia a livello provinciale che nelle attività delle Sezioni, il proprio impegno per la trasmissione della memoria in primo luogo verso la scuola e le giovani generazioni.
In occasione di recenti rigurgiti neofascisti l’ANPI é stata il punto di riferimento della rete delle istituzioni e associazioni antifasciste, che hanno saputo dare vita ad una mobilitazione di massa.
Come Presidente, non partigiano, ha custodito con coraggio la memoria della Resistenza, non come un capitolo del passato, ma come una lezione viva per il presente.
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“La scomparsa di Ermete Fiaccadori, avvenuta questa mattina all’alba all’età di 80 anni, lascia un grande vuoto nella nostra comunità. Reggio Emilia perde un uomo che ha intrecciato la sua vita con quella della città in ogni stagione della sua storia recente. Un uomo, per me un amico, che ha rappresentato fino alla fine dei suoi giorni un pezzo di storia della nostra comunità, custode di quei valori che l’hanno resa unica, quali la partecipazione, la passione democratica, la libertà e l’uguaglianza tra tutti i cittadini.
Ermete è stato un protagonista autorevole della vita civile e politica reggiana. La sua lunga militanza democratica, il suo impegno in prima persona nei momenti più delicati della nostra nostra storia, la sua presenza attiva in tante realtà associative hanno contribuito a formare il tessuto antifascista e partecipativo di cui la nostra città è orgogliosa.
Come presidente dell’ANPI ha incarnato con forza e lucidità la responsabilità della memoria: la memoria della Resistenza come impegno, come testimonianza, come sguardo rivolto al futuro. Con determinazione, ha portato l’associazione a dialogare con le nuove generazioni, ricordando ogni giorno quanto la libertà sia un bene fragile, da custodire insieme.
Porterò con me il ricordo della grande mobilitazione antifascista, organizzata insieme il 30 marzo scorso in risposta a quella della sedicente “Rete dei patrioti”. Ermete, pur già provato dalla malattia, ne è stato primo artefice: senza risparmiarsi un secondo ha coinvolto in pochi giorni migliaia di persone ed è intervenuto dal palco, con la consueta lucidità. “Veniamo spesso accusati di essere ossessionati dal pericolo della rinascita del fascismo e di vedere il fascismo anche in manifestazioni non violente che talvolta vengono dipinte come goliardiche. Ma le nostre paure non nascono da un preconcetto ma dalla attenta lettura dei fatti” disse in quel 30 marzo, ricordando il pericolo vivissimo rappresentato dalla ricostituzione di gruppi di ispirazione neofascista anche a Reggio Emilia.
Indimenticabili le tante Feste di Liberazione trascorse insieme tra Reggio e Casa Cervi. Orazioni mai banali, le sue, durante le quali non risparmiava messaggi politici attualissimi. “Oggi, dopo anni di pace, siamo di nuovo testimoni di una guerra sanguinosa in Europa e di un conflitto senza fine in Medio Oriente” disse ad esempio il 25 aprile scorso dal palco di Piazza Martiri del 7 luglio, in occasione degli 80 anni della Liberazione italiana, ricordando quanto fosse necessario e impellente il cessate il fuoco.
La sua instancabile attività civile lo ha visto impegnato in numerosi incarichi pubblici e sociali, sempre guidato da un profondo senso del bene comune. Ricordiamo Ermete come giovane assessore delle giunte dei sindaci Benassi e Bonazzi, come anima del movimento cooperativo e come dirigente del Partito Democratico.
Indimenticabile poi la sua esperienza alla guida della Reggiana, l’anno della promozione in serie A, un capitolo importante: un incarico vissuto con passione, responsabilità e un legame sincero con la città e con i suoi tifosi.
Sul piano personale, per me Ermete è stato soprattutto un amico: un compagno di discussioni politiche vivaci, sempre sincere. Con lui il confronto non era mai scontro, ma ricerca condivisa, desiderio autentico di capire e migliorare il mondo intorno a noi. Conservo il valore di quelle conversazioni, la fermezza dei suoi principi, il rigore morale con cui accompagnava ogni sua riflessione.
A nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità reggiana esprimo il più sentito cordoglio alla famiglia, agli amici, all’ANPI e a tutte le persone che gli hanno voluto bene. La nostra città lo ricorderà con rispetto, affetto e riconoscenza.
Grazie Ermete, sono sicuro che il tuo esempio saprà animare le tante persone a cui ha trasmesso l’amore per i valori democratici e per la nostra città”.
(Così Marco Massari, Sindaco di Reggio Emilia)
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Presidente provinciale dell’ANPI dal 2016, Fiaccadori ha rappresentato negli ultimi anni un punto di riferimento saldo per la difesa della memoria democratica e dei valori costituzionali, lavorando sempre in dialogo con istituzioni, associazioni e cittadine e cittadini.
Di seguito, il ricordo del presidente della Provincia, Giorgio Zanni, diffuso questa mattina:
“Grazie di cuore Ermete.
Ho avuto il privilegio e l’onore di parlare telefonicamente con Ermete proprio ieri pomeriggio.
Un saluto, un piccolo gesto di riconoscenza, di speranza, in un momento decisamente molto delicato della sua personale battaglia. La sua voce preoccupata ma anche, sempre, la sua determinazione.
Questa mattina la notizia che mai avremmo voluto sentire.
Grazie per il tuo servizio alla comunità, per le tue battaglie quando mai attuali, per i tuoi principi – i nostri principi, quelli della nostra Costituzione – da cui erano mosse. Per essere stato sempre al fianco delle Istituzioni – anzi, per aver lavorato sempre in squadra con le persone, con le associazioni e con le Istituzioni. Grazie per il tuo stile determinato e determinante, rispettoso e signorile.
Continueremo insieme a portare avanti il tuo prezioso lavoro e la tua preziosa semina.
Di cuore, grazie Ermete”.
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Il dolore è fortissimo.
Questa mattina Reggio Emilia si è svegliata più sola. La scomparsa di Ermete Fiaccadori lascia un vuoto immenso nella nostra comunità politica e in tutta la città. Per noi del Partito Democratico non se ne va solo un dirigente, se ne va un pezzo della nostra storia, un uomo che ha dato tutto se stesso per tenere unite le persone.
Ermete ha amato questa città in modo viscerale. Lo ha dimostrato in ogni capitolo della sua vita, sempre da protagonista. Ci ha fatto sognare portando la Reggiana in Serie A, regalandoci un orgoglio che ancora ci scalda il cuore. Ha dato voce al territorio guidando Telereggio. Ha reso Festareggio una casa accogliente per migliaia di persone, lavorando instancabilmente perché la festa fosse di tutti.
E negli ultimi anni, con la stessa generosità, si è caricato sulle spalle la responsabilità più grande: guidare l’ANPI. Figlio di un partigiano, è diventato il ponte necessario tra la generazione della Liberazione e il futuro. Ha custodito i nostri valori antifascisti rendendoli vivi, praticati, quotidiani.
Era un uomo del fare, pragmatico e appassionato. Un costruttore di relazioni che ha speso ogni energia per il bene comune. Ci mancherà la sua presenza, ci mancherà la sua capacità di esserci sempre.
Ci stringiamo con tutto l’affetto possibile alla sua famiglia.
Ciao Ermete. Grazie per aver camminato insieme a noi.
(Massimo Gazza, segretario provinciale del Partito Democratico di Reggio Emilia – Roberta Mori, Presidente dell’Assemblea provinciale del Partito Democratica di Reggio Emilia)
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