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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Giovani, per lo più universitari, che studiano la sicurezza informatica, “maghi” nello sventare gli attacchi degli hacker, insegnano a studenti delle scuole superiori a difendere la loro sfera digitale e le piattaforme informatiche su cui da mesi fanno lezione, svolgono le verifiche e scambiano compiti e messaggi.

Verte infatti sull’esperienza della dad, la didattica a distanza, considerata negli aspetti problematici e tecnici. oltre che come opportunità, l’incontro programmato per martedì 9 febbraio dalla Palestra digitale del Comune di Modena in occasione del Safer Internet Day la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea.

L’iniziativa “Web security e DaD” si svolge alle ore 11 su piattaforma meet (https://meet.google.com/iiv-bpfv-bbk) e in diretta streaming dalle pagine Facebook di Makeitmodena (www.facebook.com/makeitmodena), oltre che sul sito del Comune; è organizzata insieme a Unimore e Mvtina Pwn (Conoscerelinux) in collaborazione con Itis Fermi e Itis Corni.

Dopo l’intervento introduttivo dell’assessora alla Smart City Ludovica Carla Ferrari, di sicurezza informatica e hacking al tempo del coronavirus si parlerà con Mauro Andreolini di Unimore e con Giacomo Guerzoni, Enrico Falco e Giovanni Colasante di Mvtina Pwn.

Mvtina Pwn è un gruppo di hacker dell’associazione Conoscerelinux che si dedica all’analisi dei potenziali ‘attacchi’ Internet per studiare e trovare le adeguate difese. L’hacking è infatti una attività fondamentale per la sicurezza delle piattaforme Internet, ne studia i difetti per risolverli e migliorare la stabilita e la sicurezza di siti e servizi on line.

RAGAZZI ON LINE TRA SOCIAL E GIOCO D’AZZARDO

I rischi in cui si può incorrere sul web sono proporzionati al tempo dedicato a internet e social. Un tempo che nel periodo di emergenza sanitaria è indiscutibilmente aumentato per tutti e, in particolare, per adolescenti e studenti della secondaria di secondo grado che si sono trovati improvvisamente a confrontarsi con un unico medium sociale per mantenere i rapporti interrotti dalla chiusura di scuole, palestre e altri centri di aggregazione.

Un’indagine curata dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena e da Civibox nell’ambito dell’itinerario didattico Internet sicuro, rivolto alle prime classi delle scuole secondarie di primo grado, ha fatto emergere che gran parte (oltre il 70%) degli studenti intervistati nell’anno scolastico 2019-2020 possiede uno smartphone con connessione Internet e quasi il 44 per cento valuta come “abbastanza rischioso” utilizzare internet ed i social network.

Preoccupate la percentuale dei ragazzi che già dai primi anni delle scuole medie dichiara di giocare o aver giocato on line, pari al 78%. Significativa è la differenza di genere: per quanto riguarda i ragazzi il 94% dichiara di giocare online contro quasi il 61 % delle ragazze.

Quasi tutti si collegano per lo più a Internet tramite lo smartphone e per quanto riguarda i social, il più utilizzato è Instagram con una percentuale del 32,4%, segue Snapchat con un 30,4% e a distanza Facebook, Twitter e infine Ask. Ma la ricerca non registra l’ascesa di social che si sono rapidamente diffusi negli ultimi mesi come TikTok e Bigo live.

Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca anticipati nell’incontro on line “Legalità, sicurezza e nuovi social” del ciclo Alleanze educative intorno al web,  rivolto a genitori, educatori e docenti di lunedì 8 febbraio con oltre 400 iscritti.

Inoltre, per consentire a genitori, docenti ed educatori di mantenersi aggiornati su questi temi il materiale informativo realizzato da Makeitmodena è disponibile on line sul sito di Stradanove (www.stradanove.it) e sulle pagine dell’ufficio Politiche della Legalità e delle sicurezze del Comune.

Per aiutare invece i ragazzi a diventare utenti consapevoli di Internet, svelare i rischi connessi all’uso di sociale e app, insegnare comportamenti responsabili, grazie al coinvolgimento di diversi settori dell’amministrazione, Memo propone l’itinerario didattico “Internet sicuro” che ogni anno coinvolge oltre 70 classi prime delle secondaria di primo grado.


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