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L’insieme dei processi di trasformazione che vanno sotto il nome di Quarta Rivoluzione Industriale sta determinando un forte mutamento nei processi organizzativi e di produzione delle imprese. L’elemento che caratterizza questa fase è la velocità di diffusione delle idee.

Con la fabbrica 4.0 i processi produttivi e le catene del valore possono essere gestiti in molti modi diversi. Ma, quali che siano le scelte dell’impresa, la chiave fondamentale della capacità competitiva è un pieno controllo dei dati, dei flussi informativi e delle interconnessioni tra le funzioni aziendali.

In questo contesto l’introduzione di processi di digitalizzazione nell’impresa è una priorità. Dall’esigenza di sensibilizzare le aziende sul tema, la Regione Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna e l’Università di Modena e Reggio Emilia hanno promosso una indagine multilivello sui processi di trasformazione e maturità digitale.

Si tratta della prima ricerca sistematica condotta in questa regione sul grado di maturità e adeguatezza digitale delle imprese nella manifattura e nei servizi.

I risultati dello studio saranno presentati in un seminario on line giovedì 19 novembre (ore 10-12.30), organizzato in collaborazione con la rete regionale dei PID (Punti impresa digitale) delle Camere di commercio, che hanno raccolto i questionari di assessment compilati da oltre 1100 imprese regionali. La presentazione sarà l’occasione per una riflessione sul tema della domanda di lavoro nelle imprese che stanno adottando le nuove tecnologie Impresa 4.0 e illustrare le attività dei PID.

Con una metodologia semplice, ma assai informativa, lo studio esamina la digitalizzazione e la gestione dei flussi informativi in rapporto a ogni singola funzione aziendale.

“Il dato forse più importante e positivo che la ricerca mette in luce -sostiene Giovanni Solinas docente di Economia industriale nell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia – è che un nucleo consistente di imprese – circa una su cinque- ha raggiunto un buon grado di maturità digitale. Il processo è trasversale: riguarda sia la manifattura sia i servizi, grandi, piccole e medie imprese. Le macchine e gli algoritmi funzionano perché qualcuno ha le conoscenze adeguate per farli funzionare”.

La seconda parte dell’indagine è rivolta a fornire una prima misura di questi aspetti. Si guarda alla diffusione delle così dette tecnologie abilitanti, alla adeguatezza dei processi formativi all’interno delle imprese e all’andamento della domanda di lavoro.

“L’analisi di oltre tre milioni di rapporti di lavoro attivati dalle imprese nelle principali filiere produttive negli ultimi 10 anni – aggiunge Salinas – fa emergere un dato di straordinaria rilevanza: un assunto su due ha un profilo professionale che richiede competenze digitali”.

Apriranno i lavori Claudio Pasini, segretario generale Unioncamere Emilia-Romagna e Morena Diazzi, direttore generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa Regione Emilia-Romagna. Quindi la presentazione della ricerca da parte del professor Giovanni Solinas.

A seguire tre testimonianze aziendali.

Antonio Romeo, responsabile coordinamento rete nazionale PID Dintec, illustrerà l’esperienza dei Punti Impresa Digitale in Italia e in Emilia-Romagna.Infine, Giuseppe Iannaccone, segretario generale vicario Camera di commercio di Bologna, concluderà sul tema “L’utilizzo dei voucher digitali Impresa 4.0”.


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