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Atena era nata in tutta fretta il 26 luglio scorso all’ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti, a sole 24 settimane di gestazione e 650 grammi di peso. È stato necessario un ricovero lungo 5 mesi in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e alcuni interventi chirurgici perché potesse vivere senza portare le gravi conseguenze di una nascita prematura ed essere dimessa, proprio ieri, in perfetta salute.

“È un risultato eccellente” spiega Giancarlo Gargano, Direttore della Struttura di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (TIN)dell’Arcispedale Santa Maria Nuova “La prognosi dei bambini nati così precocemente è sempre incerta, con rischio di mortalità e di conseguenze anche a distanza. Ciononostante Atena si è dimostrata una grandissima guerriera, supportata dall’affetto dei suoi genitori, costantemente presenti al suo fianco in questi mesi, e dalle cure amorevoli e continue del personale della TIN, ha superato tante battaglie e vinto la sua guerra per la vita”.

 

Le complicanze dopo la nascita prematura

Le prime settimane di vita della piccola sono state particolarmente complesse, a distanza di 9 giorni dalla nascita ha sviluppato una patologia tipica dei nati pretermine, l’enterocolite necrotizzante con perforazione intestinale (NEC). Grazie a una diagnosi tempestiva è stata rapidamente attivata la consulenza dei chirurghi pediatri del Policlinico di Modena (gli specialisti Ceccarelli e Repetto) i quali, con il supporto dell’anestesista pediatra Elisa Iannella e degli strumentisti di sala operatoria, sono intervenuti su Atena direttamente all’interno dell’incubatrice neonatale. L’assistenza intensiva post-operatoria assicurata dall’équipe TIN ha offerto l’efficace gestione delle inevitabili complicanze.

Durante la degenza Atena ha dovuto affrontare, poi, il rischio di pericolose infezioni e diverse complicazioni come l’insufficienza respiratoria per malattia polmonare, la mancata chiusura del dotto arterioso del cuore e una grave retinopatia, con rischio di cecità, per la quale è stata trattata con laser dagli specialisti Carlo Zotti e Alberto Neri della Struttura di Oculistica.

Nelle scorse settimane, infine, la neonata è stata nuovamente operata per ristabilire la canalizzazione intestinale, con un intervento che ha coinvolto gli stessi professionisti del primo intervento ed è stato eseguito, questa volta, nel comparto operatorio che ha ospitato per la prima volta una paziente così piccola.

Atena è rapidamente divenuta la mascotte del reparto e l’alleanza terapeutica realizzata con i genitori si è dimostrata vincente. “La mamma e il papà sono stati eccezionali, sempre vicini alla piccola, pur in un periodo di grandi limitazioni dovute alla pandemia” spiega Monica Miari Coordinatrice Infermieristica “È stata piena la sintonia con noi dell’equipe, su ogni scelta assistenziale, abbiamo adottato Sara e Massimo e, allo stesso tempo, loro hanno saputo adattarsi quasi in punta di piedi ai ritmi che scandiscono le regole di questo “mondo magico”.

 

Il parto prematuro

Lo scorso 26 luglio Sara, residente a Villa Minozzo, aveva iniziato ad avvertire dolori addominali e, senza sospettare l’origine di quei sintomi, si era recata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Castelnovo Monti. I medici e l’ostetrica, sempre in turno nella sede ospedaliera, hanno valutato che si trattasse di travaglio già in fase avanzata che non lasciava il tempo di trasferire la donna al Santa Maria Nuova. Il passo successivo è stata l’immediata attivazione del Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale (STEN), attivo 24 ore su 24 a Reggio Emilia, mentre la nascita di Atena veniva seguita dall’anestesista e dall’ostetrica. All’arrivo dello STEN, gli specialisti neonatologi hanno stabilizzato le condizioni della piccola per poi trasferirla al Santa Maria Nuova in tutta sicurezza.

“Siamo fieri e anche felici di aver contribuito al lieto fine di questa storia, con Atena che viene restituita all’affetto dei suoi cari in perfetta salute” conclude Gargano “La Risonanza Magnetica ha confermato il regolare sviluppo del cervello e tutti i controlli hanno dato un esito favorevole. Certo dovrà proseguire, come tutti i grandi prematuri dimessi dalla TIN, lo specifico follow-up ultra specialistico qui in reparto, ma le premesse sono tutte positive. È stato un percorso lungo e spesso tortuoso, con numerosi ostacoli da superare. A un giovane specializzando che fosse desideroso di apprendere consiglierei di studiare la cartella clinica di Atena, perché rappresenta un piccolo trattato di Neonatologia”.

“Nell’augurare ad Atena e ai suoi genitori un percorso di vita in salute, desidero ringraziare i validissimi professionisti che hanno contribuito a questo risultato” ha commentato il Direttore generale dell’Ausl IRCCS Cristina Marchesi “Il personale della Struttura di Neonatologia, dai medici, alle infermiere, alle operatrici socio-sanitarie, agli specializzandi, i chirurghi pediatri del Policlinico di Modena, consulenti validissimi e disponibilissimi, gli anestesisti, gli oculisti, le equipe di sala operatoria, i radiologi, i laboratoristi. È un’ulteriore dimostrazione che, per vincere, è sempre fondamentale avere una squadra affiatata e coesa”.

(Foto dell’èquipe, Giancarlo Gargano tiene in braccio la piccola Atena; in quella di gruppo, sono presenti i genitori e una parte dei professionisti che hanno contribuito al percorso assistenziale della neonata


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