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Il 2 gennaio scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia di Sassuolo hanno arrestato in flagranza di reato A.R., 49enne domiciliato a Maranello, già noto alle Forze dell’Ordine, nel corso di attività investigativa per i reati di usura ed estorsione.

Le indagini svolte dai militari sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena sono iniziate lo scorso mese di novembre 2020, quando si è appreso che un operaio del luogo sarebbe caduto in un giro di usura.

Gli accertamenti attivati dai militari dell’Arma hanno permesso di appurare che l’uomo, in difficoltà economiche, si era rivolto a A.R. e, dopo aver ricevuto un primo prestito di 5.000 euro, si era ritrovato debitore di somme ingenti, restituite per circa 60.000 euro, con un tasso d’interesse ben oltre la soglia legale. L’indebitamento complessivo fino al 2024 avrebbe raggiunto per un totale di oltre 90 mila euro suscettibili di ulteriori aumenti in caso di ritardo nei pagamenti delle rate. Le minacce di ritorsioni avevano portato l’uomo a temere per l’incolumità fisica sua e della propria famiglia, gettandolo in una situazione psicologica di prostrazione.

Nel corso dell’indagine i Carabinieri hanno potuto appurare che un altro imprenditore edile di Modena, in difficoltà economiche, aveva ricevuto prestiti per 30 mila euro, consegnando oltre 100.000 mila euro nell’arco di 18 mesi, con rate mensili, anche in questo caso con applicazione di tassi di molto superiori a quelli legali e indebitandosi complessivamente per importi di molto superiori.

Una volta delineato il quadro indiziario, le attività investigative di riscontro hanno consentito ai militari dell’Aliquota Operativa, il 2 gennaio 2021, di sorprendere A.R. proprio all’atto della riscossione di una rata di 2000 euro dall’imprenditore, episodio avvenuto a Formigine nella zona ex bowling, dove i militari, al termine di un appostamento, hanno proceduto all’arresto del 49enne.

Nel corso delle attività sono stati rinvenuti oltre 60 mila euro, tra contanti ed assegni, nonché varia documentazione tuttora al vaglio della Procura della Repubblica.

I capi d’imputazione provvisoriamente formulati concernono i delitti di usura e, tenuto conto delle gravi minacce adoperate, anche quelli di estorsione.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena, dott. Andrea Scarpa, il 5 gennaio ha provveduto a convalidare l’arresto, disponendo nei confronti dell’uomo la custodia cautelare in carcere, richiesta dal Sostituto Procuratore dott. Amara.

Le indagini sono tuttora in corso, anche per l’individuazione di ulteriori debitori dell’arrestato e, in tal senso, Carabinieri e Procura della Repubblica invitano coloro i quali ritengano di avere stretto accordi sottoposti a tassi di interesse oltre la soglia dell’usura a presentarsi alle Forze dell’Ordine ed a fornire ampia collaborazione per consentire la ricostruzione del giro di affari e procedere alle conseguenti necessarie valutazioni sui fatti. L’attività dell’Arma dei Carabinieri di Modena, coordinata dalla Procura della Repubblica, muove dall’esigenza di contrastare uno dei più insidiosi fenomeni criminali, quale quello dell’usura e delle estorsioni, che colpisce tutti i settori dell’imprenditoria oltreché singoli cittadini, danneggiando l’economia legale, in questo periodo già messa particolarmente sotto sforzo dai pur necessari provvedimenti di contenimento della pandemia da COVID-19.


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