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I finanzieri del Comando Provinciale di Modena hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente – emesso dal Tribunale di Modena ai danni di una società di Formigine operante nel settore della vigilanza privata – che ha permesso di requisire disponibilità liquide per un importo complessivo di oltre 560mila euro.

Il provvedimento cautelare in argomento è stato emesso a seguito di una complessa indagine, avviata da un’attività ispettiva amministrativa, all’esito della quale è emerso che la società aveva annotato in contabilità fatture per operazioni oggettivamente inesistenti emesse da società prive di qualsivoglia struttura e organizzazione aziendale, poi inserite nella dichiarazione relativa all’anno d’imposta 2016, per un importo complessivo di oltre 1,2 milioni di imponibile e oltre 240mila euro di IVA, con conseguente indebito risparmio d’imposta complessivo di euro 561.890,27. Nei confronti dell’amministratore della società è stato quindi ipotizzato il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” previsto e punito dall’art.2 del D.lgs. 74/2000.

Le successive indagini patrimoniali effettuate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo geminiano nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Pasquale Mazzei, hanno consentito di individuare diponibilità finanziarie per oltre mezzo milione di euro riconducibili alla società e al suo al legale rappresentante che, in esecuzione del decreto di sequestro preventivo per equivalente, sono state sottoposte a vincolo cautelare.

Le attività d’indagine eseguite si collocano nel solco degli obiettivi strategici istituzionali della Guardia di Finanza, tesi a orientare gli sforzi delle Fiamme Gialle a ricercare e reprimere le forme più aggressive di evasione ed elusione fiscale, a tutela della sicurezza economico-finanziaria del Paese e a difesa dei contribuenti onesti.


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