È terminata nei giorni scorsi la terza campagna di scavi prevista presso il sito di epoca matildica (XI – XII secolo) di Montebaranzone. Come lo scorso anno, i lavori sono stati diretti dall’Università di Verona e in particolare dal prof. Nicola Mancassola, coadiuvato dalla dott.ssa Elisa Lerco e dalla dott.ssa Elisa Maccadanza, nonché affiancato per l’occasione da un team di studenti e ricercatori provenienti da diversi atenei del Nord Italia, da Ferrara, a Bologna, a Milano, oltre che dalla stessa Verona. Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione di Modena con 20.000 euro e dal Comune di Prignano con 3.000 euro.
Gli esiti della triennale campagna di scavi saranno presentati al pubblico con visite guidate domenica 24 agosto alle ore 16.00, in occasione della XXV Festa Matildica di Montebaranzone.
Gli scavi condotti in aree finora inesplorate hanno fatto emergere nuovi ed interessanti reperti, che hanno permesso di ricostruire e definire con maggior precisione le dimensioni del castello che si celava sulla sommità di Montebaranzone e di risalire alle epoche in cui il sito è stato abitato.
Il sindaco di Prignano, Mauro Fantini, dichiara: “E’ una grande soddisfazione avere valorizzato questo sito, consegnandolo alla comunità locale, a tutti gli appassionati e agli studiosi. Gli scavi condotti dagli archeologi dell’Università di Verona hanno infatti permesso di portare alla luce un complesso residenziale di ampie dimensioni, il cui impianto più antico risale all’epoca matildica, ma che è stato abitato e vissuto per diversi secoli. Un patrimonio la cui rilevanza va oltre i confini locali, perché conferma il ruolo strategico di Montebaranzone nella storia dell’Italia medievale e nella vicenda personale di Matilde di Canossa, che qui, come riportano i documenti scritti, soggiornò in molte occasioni. Un ringraziamento speciale va alla Fondazione di Modena che ha creduto nel progetto, contribuendo al suo finanziamento con risorse decisive”.