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Controlli del Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro nel settore ceramicoIl Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Modena, in collaborazione con il personale del Comando Provinciale Carabinieri di Modena, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, nei giorni scorsi ha svolto controlli nel settore ceramico.

L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro.

I controlli svolti nella zona collinare del territorio provinciale, hanno consentito di individuare inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali la mancata redazione del DVR, l’omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la mancata formazione ed addestramento in materia di sicurezza dei lavoratori, la insalubrità degli ambienti di lavoro, la mancata valutazione del rischio chimico e cancerogeno connessi ai prodotti utilizzati nel ciclo produttivo,  l’omessa manutenzione dei presidi antincendio nonché la presenza di manodopera “in nero” ed irregolare sul territorio nazionale.

Per 5 delle aziende, tutte operanti nel settore della produzione ceramica e dei prodotti per l’edilizia, individuate a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma territoriale e dall’esame di banche dati, sono scattati i provvedimenti di sospensione, sia per la gravità delle violazioni in materia di sicurezza e sia per il superamento del 10 % dei lavoratori occupati “in nero”. In tre casi, i lavoratori “in nero” costituivano il 100% della manodopera in quel momento impiegata al lavoro. Sono complessivamente 10 i lavoratori “in nero” individuati, 2 dei quali irregolari sul territorio nazionale poiché privi del permesso di soggiorno.

Cinque i datori di lavoro, dei quali quattro italiani, quelli deferiti, a vario titolo, all’Autorità Giudiziaria mentre le sanzioni/ammende complessivamente irrogate, ammontano ad oltre 190.000 euro.

 

 


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