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Si trovava alla guida della sua auto, intenta a parcheggiare negli appositi spazi di un supermercato di San polo d’Enza, quando è stata avvicinata da una sconosciuta. Nell’erronea convinzione che la donna avesse bisogno di un’informazione, ha abbassato il finestrino vedendosi abbracciare affettuosamente dalla sconosciuta che facendole credere di conoscerla, per il tramite di un’amica in comune, ha iniziato ad abbracciarla e baciarla sulle guance.

Dopo averla respinta la sconosciuta la salutava allontanandosi. Tornata a casa la vittima, una 78enne di San Polo d’Enza, si accorgeva che la catenina in oro che aveva al collo non c’era più in quanto gli era stata sfilata con destrezza dalla sconosciuta che poco prima, fingendo di conoscerla, ‘aveva salutata. Materializzato di essere rimasta vittima di un furto con destrezza la 78enne si recava ai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza denunciando l’accaduto.

I militari di san Polo d’Enza avviavano immediatamente le indagini visionando sia le telecamere del supermercato che davano sul parcheggio che quelle comunali di rilevamento targhe dei veicoli in transito appurando che la ladra, dopo il furto della catenina, si era allontanata a bordo di una Seat Ibiza nera.

Se gli accertamenti sulla targa non portavano a risalire al “reale proprietario”, trattandosi di un’autovettura risultata fittiziamente intestata e utilizzata per il compimento di reati contro il patrimonio, gli accertamenti incrociati sui controlli in cui in passato l’auto è risultata essere sottoposta portavano a indirizzare le attenzioni i investigative dei carabinieri di San Polo d’Enza su una cittadina rumena 29enne in Italia senza fissa dimora, risultata essere stata controllata proprio a bordo dell’auto oggetto dell’indagine. Ventinovenne rumena peraltro ritenuta una specialista, alla luce dei diversi precedenti specifici, nei furti con destrezza attuati con la “collaudata” tecnica dell’abbraccio.

A suo carico i carabinieri di San Polo d’Enza acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità tra cui la certa identificazione, in apposita seduta di individuazione fotografica da parte della vittima che riconosceva nell’odierna indagata la responsabile del pretestuoso abbraccio seguita dal furto della catenina. La 29enne veniva quindi denunciata alla Procura reggiana con l’accusa di furto con destrezza.


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