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ROMA (ITALPRESS) – “Il cloud è un tema di cui si parla ormai da anni. Conosciamo il cloud privato e quello pubblico, oggi si parla però anche di multi-cloud ibrido, che può dare valore aggiunto alle aziende. Queste devono passare al cloud per ottenere agilità nel business, il cloud permette alle aziende di prendere decisioni importanti in tempi molto rapidi, in questo modo si possono ottenere delle crescite superiori rispetto alle aziende che non lo usano”. In un’intervista all’Italpress, Davide Marini, Country Manager per l’Italia di NetApp, multinazionale con base in California a San Josè specializzata in cloud, storage e data management, ha spiegato l’importanza dell’utilizzo delle soluzioni cloud per le aziende: “Abbiamo 11.000 dipendenti e un fatturato che supera i 6 miliardi di dollari. NetApp si occupa di sviluppare e commercializzare soluzioni in cloud che aiutano i clienti ad accedere, condividere e proteggere i propri dati in maniera semplice e ovunque siano distribuiti”, ha aggiunto Marini, soffermandosi poi sui continui miglioramenti in termini di sicurezza.
“Il cloud ha un elevato livello di sicurezza. E’ vero – evidenzia – che le organizzazioni criminali sempre più spesso puntano ai dati delle aziende per degli attacchi e delle compromissioni per creare problemi, ma la protezione dati a livello cloud è aumentata sensibilmente e NetApp è un’azienda impegnata in questa direzione per sviluppare sempre più tecnologie sicure per cifrare il dato ed evitare spiacevoli inconvenienti”. E su Gaia-X, il progetto dell’UE che sta lavorando allo sviluppo di una federazione di infrastrutture di dati e fornitori di servizi per l’Europa: “E’ un progetto molto importante, l’idea è di creare un’organizzazione per far collaborare aziende distribuite sul suolo europeo, allo scopo di rendere più interoperabile il mercato, è un progetto assolutamente da seguire. Noi di NetApp siamo contenti – ha aggiunto – anche perchè molte aziende che partecipano a Gaia-X sono nostri clienti o partner”.
In Italia NetApp ha stretto collaborazioni con enti e atenei, tra queste spicca quella con l’Università degli Studi di Palermo: “L’importanza dei dati cresce, c’è un ruolo chiave come quello del data scientist, una figura che può trasformare il valore del dato in valore del business – ha raccontato Marini – Abbiamo concordato con l’Università di Palermo di finanziare un master di secondo livello che permette di formare i laureati per andare a ricoprire questa strategica figura sul mercato”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).


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