
Canossa è il primo Comune del Distretto di Montecchio in cui è stato attivato l’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFoC). Dal settembre scorso, l’offerta sociosanitaria su questa parte di territorio si è arricchita a vantaggio di tutti i cittadini. Attualmente è operativo sul territorio di Canossa appoggiandosi alla Casa della Comunità di San Polo, ma a breve l’IFoC potrà contare sulla sede di Canossa in viale Stazione n.31, nell’ambulatorio attiguo a quello della dottoressa Radu.
L’IFoC in questi primi mesi ha già dato prova di essere una figura professionale molto utile e apprezzata dai cittadini, operando già in stretto contatto con i professionisti del sociale territoriale. Si tratta di un infermiere con specifica competenza (con formazione dedicata) la cui attività risponde ai bisogni della popolazione, in particolare anziani e soggetti fragili e svolge i suoi compiti in stretto rapporto con i diversi attori già presenti sul territorio, Medico di Medicina Generale, Servizi Socioassistenziali, specialisti.
L’infermiere di Famiglia ha come obiettivo di assicurare l’assistenza infermieristica ai diversi livelli di complessità attivando, se necessario, tutti i servizi sanitari e sociali fondamentali. Promuove la prevenzione e i corretti stili di vita, anche con attività di informazione e comunicazione, facilita i percorsi di cura e la presa in carico e utilizza anche strumenti innovativi come la telemedicina o la teleassistenza.
La Regione Emilia-Romagna, in coerenza con il Decreto Ministeriale 77/2022 e con la Delibera di Giunta Regionale 2221/2022, ha avviato un percorso strutturato per la piena implementazione della figura dell’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFoC) quale professionista di riferimento per l’assistenza territoriale.
L’IFoC si rivolge all’intera popolazione di un determinato territorio in un’ottica di equità e con un approccio orientato al contesto di vita delle persone e della comunità, mediante un’attenta analisi dei bisogni sanitari, sociali e sociosanitari del territorio, anche utilizzando strumenti di stratificazione del rischio.
L’attenzione viene rivolta alla popolazione con patologie cronico-degenerative e alle persone cosiddette “fragili”, ma anche a quelle in salute. Gli ambiti di intervento sono sia quello individuale e familiare, che quello comunitario. Nel primo caso si parla di interventi diretti e/o indiretti rivolti alla persona, alla sua famiglia e alla rete sociale di supporto, contribuendo a costruire percorsi assistenziali personalizzati, orientati al contesto di vita e in un’ottica multiprofessionale. Nel secondo caso l’infermiere interviene con azioni che coinvolgono la comunità locale, valorizzando le risorse formali e informali (es. associazioni, volontariato, parrocchie, vicinato), per rafforzare il welfare di comunità e sostenere le persone in situazioni di fragilità.
Anche il setting degli interventi è molteplice: infatti oltre che nella dimensione ambulatoriale, l’IFoC agisce anche nella dimensione domiciliare e comunitaria. I macro-ambiti in cui interviene sono la gestione integrata della cronicità e delle patologie ad alta prevalenza, l’intercettazione precoce della fragilità e sostegno alle reti familiari e sociali, attività di prevenzione e promozione della salute nei contesti di vita, valutazione, orientamento e attivazione dei servizi, raccordo e integrazione con i professionisti e i servizi del territorio.

