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Alpinista toscano muore durante un’arrampicata sul monte GiovoQuesto pomeriggio, una cordata formata da due operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha scalato il canale centrale di Giovo nel comune di Pievepelago: un’arrampicata da farsi con ramponi e piccozza. In zona la visibilità era scarsa a causa delle nubi molto basse. Prima di partire, dalla base della parete, i tecnici hanno incontrato un’altra cordata composta da un uomo e da una donna e insieme hanno iniziato la salita.

Gli operatori del SAER, arrivati in cima al Giovo, si sono accorti che la cordata che prima li precedeva tardava ad arrivare, sono quindi scesi per controllare cosa stesse accadendo e hanno trovato l’uomo, un 55enne residente a Prato, sfinito e in seria difficoltà. La cordata è stata raggiunta per aiutare l’alpinista nella salita ma quando l’uomo è arrivato in cima si è sentito male stramazzando a terra. Gli operatori del CNSAS hanno iniziato la rianimazione cardio polmonare mentre nel frattempo è stata attivata la macchina dei soccorsi.

Sul posto è stato inviato il Soccorso Alpino e Speleologico stazione Monte Cimone, che ha attivato la squadra di Pievepelago dove è presente anche un medico e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Abetone che ha inviato 10 operatori.  L’elicottero non ha potuto operare a causa del meteo avverso. Purtroppo per l’alpinista, non c’è stato nulla da fare: il medico del CNSAS arrivato sul posto non ha potuto fare altro che costatarne il decesso. La salma è stata poi trasportata a valle, con tecniche alpinistiche dalle squadre intervenute e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


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