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Aerospazio la nuova frontiera: la filiera regionale – imprese, università e centri di ricerca – nella sede della Nasa a Houston, in Texas
Luca-Parmitano (a sx) e Stefano Bonaccini

Dalla via Emilia a Houston, in Texas, insieme alla filiera regionale dell’aerospazio: imprese, università, centri di ricerca. Per consolidare il rapporto e avviare nuove collaborazioni col polo statunitense dell’industria aerospaziale, unico a livello internazionale per capacità di crescita e tasso di innovazione. A partire dalla Nasa, simbolo e punto di riferimento mondiale del volo nello spazio.

Un settore, quello dell’economia aerospaziale, ad alto potenziale di sviluppo per l’Emilia-Romagna. Per suoi comparti consolidati come avionica, infrastrutture e servizi di terra, manufacturing, materiali e simulazione avanzati; altri emergenti, ma ormai ad elevato peso specifico nella Data Valley regionale, come Big data e intelligenza artificiale, supercalcolo, realtà aumentata, monitoraggio terrestre e clima; fino ad ambiti nuovi come il volo spaziale commerciale, per il quale occorre sviluppare la ricerca anche nel biomedicale, scienze della vita e food, per rendere la permanenza nello spazio, in assenza di gravità, sempre più vivibile. Nel complesso, sono 180 le imprese emiliano-romagnole potenzialmente interessate all’aerospazio.

La missione della Regione in corso a Houston ha fatto tappa a Clear Lake City, nella storica sede della Nasa, nel primo centro dedicato al volo umano nel 1961. Ieri l’incontro che il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, hanno avuto con William Harris, amministratore delegato dello Space Center Nasa, e Daniel Jacobs, responsabile dei progetti di collaborazione internazionale.  Con loro il viceministro alle Imprese e Made in Italy, Valentino Valentini, e il tenente colonnello Gaetanofabrizio Tavano per il ministero della Difesa. E le aziende emiliano-romagnole attive nel settore aerospaziale, di ogni provincia, che prendono parte alla missione, che hanno potuto presentare i loro progetti (vedi allegato).

Prima la visita all’interno del Centro di controllo dei voli spaziali e nella struttura dove si trovano moduli spaziali orbitali, con una guida d’eccezione: l’astronauta Luca Parmitano.

“Parliamo di un settore strategico, ad alto valore aggiunto, con importanti ricadute a livello scientifico e industriale- hanno sottolineato il presidente Bonaccini e l’assessore Colla-. Acquisizione di dati satellitari per l’agricoltura, l’ambiente, il meteo; studio di nuovi materiali; salute, alimentazione, farmaceutica.  Sono moltissime le applicazioni della ricerca in campo aerospaziale. Per questo la filiera regionale della space economy sarà sempre più strategica, soprattutto se integrata con le maggiori reti internazionali: e non c’è dubbio che Houston e la Nasa rappresentino la massima opportunità. L’Emilia-Romagna si candida infatti a essere tra i protagonisti di questo processo, grazie a una rete manifatturiera di elevata qualità e specializzazione, collegata con il sistema regionale dell’innovazione che vede insieme università, centri di ricerca, aziende e mondo del lavoro. Siamo nelle condizioni di poter raccogliere i frutti degli investimenti realizzati sulla conoscenza e sulle competenze in questi anni, sulle infrastrutture nel campo dell’intelligenza artificiale e del calcolo ad alte prestazioni. Ed è importante essere a Houston insieme al Governo e all’Aeronautica militare: puntare su settori innovativi per creare uno sviluppo sostenibile e nuova occupazione di alta qualità è interesse di tutto il Paese”.

Oggi è poi in programma l’incontro del presidente Bonaccini con Michael Suffredini, amministratore delegato di Axiom Space, la società statunitense impegnata nella realizzazione del primo progetto di stazione orbitante privata nel quale saranno coinvolte anche alcune imprese italiane. Una ulteriore occasione per l’Emilia-Romagna: in particolare, sono interessati gruppi come Dallara Automobili, Technogym e Barilla, al lavoro su materiali, attrezzi per l’allenamento fisico e alimentazione in orbita.

 

Il patto fra Regione e Polo spaziale di Houston

Un rapporto che si consolida. E’ del 2021, infatti, l’accordo tra Regione, ministero della Difesa e Aeronautica militare italiana per la partecipazione della filiera emiliano-romagnola dell’aerospazio alla nuova fase di esplorazione spaziale avviata dagli Usa. E, appunto, per l’inizio delle relazioni con il Polo spaziale di Houston.

Nello stesso anno la nascita del Forum strategico per la promozione della filiera regionale dell’aerospazio, coordinato dalla Regione attraverso la società in house Art-ER, con l’obiettivo di mettere a sistema le tante realtà produttive, i centri di ricerca e sviluppo, le imprese del comparto.  E l’istituzione del Polo tecnologico aeronautico-spaziale di Forlì: hub per la ricerca e l’innovazione in campo aeronautico e spaziale.

La filiera emiliano-romagnola dell’aerospazio è anche membro della rete europea Nereus e fa parte del Cluster tecnologico nazionale aerospazio (CTNA) che riunisce i diversi soggetti che operano nel sistema aerospaziale nazionale: distretti regionali, CNR, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Centro italiano ricerche aerospaziale, GE Avio, Leonardo, Federazione italiane aziende aerospazio, Agenzia spaziale italiana.

 

Economia della luna e stazioni spaziali

Le opportunità di collaborazione nel settore aerospaziale sono al centro anche degli incontri che la delegazione emiliano-romagnola ha in programma oggi con tre realtà di punta dell’industria aerospaziale statunitense: Houston Spaceport, Intuitive Machine e Nanoracks.

Houston Spaceport è uno spazioporto commerciale che offre accesso alla comunità aerospaziale internazionale, sito di lancio e atterraggio per missioni suborbitali riutilizzabili. Intuitive Machine è un’azienda che ha all’attivo già tre missioni lunari ed è una delle prime realtà del movimento ‘moon economy’, legata all’offerta di servizi spaziali verso la Luna. Anche Nanoracks, attiva dal 2009, fornisce hardware e servizi commerciali in ambito aerospaziale e tra i progetti futuri ha il lancio e la gestione di stazioni e piattaforme spaziali private.

 

HPE guarda al Tecnopolo di Bologna

Anche Hewlett Packard Enterprise, azienda leader nel mondo per i sistemi HPC/AI nella gestione ed elaborazione dati, guarda alla Data Valley dell’Emilia-Romagna, sempre più hub internazionale del digitale, del supercalcolo e delle nuove tecnologie.

Nella sede HPE di Houston il presidente e Bonaccini ne ha parlato con Antonio Neri, presidente e Chief Executive Officer della multinazionale americana.

Con HPLabs, centro di ricerca su dati e tecnologie digitali con sedi in America, Costa Rica, India, Europa e Singapore, HPE guarda in particolare a possibili collaborazioni col Tecnopolo di Bologna, le Università e i centri di ricerca dell’Emilia-Romagna.

Un’altra opportunità per le aziende e gli atenei presenti nella missione istituzionale della Regione, che si sono confrontate insieme ai dirigenti di HPE.

Importante anche l’incontro alla Rice Space University, l’Università in cui è nato il primo Dipartimento di Scienze spaziali negli Stati Uniti nel 1963.


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