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A Sasso Marconi riapre il ponte ‘Leonardo da Vinci’. Oggi l’inaugurazioneRiapre a Sasso Marconi (Bo) il ponte Leonardo da Vinci, importante opera di collegamento tra le vallate del Setta e del Reno, la rete autostradale e la statale Porrettana.

Da oggi è possibile il passaggio di veicoli, biciclette e persone grazie alla messa in sicurezza e all’adeguamento sismico e tecnico-funzionale dell’infrastruttura e gli ampi percorsi pedonali e ciclabili realizzati da Anas con un investimento di circa 21 milioni di euro.

Chiuso nel febbraio 2021 per problemi di sicurezza legati alla sua staticità, il da Vinci è stato restituito ai cittadini e agli utenti in tempi ridotti in seguito alla nomina ministeriale, su richiesta della Regione Emilia-Romagna e del territorio, di un Commissario straordinario, individuato nell’ingegnere Eutimio Mucilli di Anas, che ha consentito di accelerare le procedure. La fine dei lavori, prevista inizialmente a fine anno, è avvenuta con qualche settimana di anticipo.

Questa mattina il taglio del nastro con il sindaco di Sasso Marconi, Roberto Parmeggiani, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini, l’assessore regionale alla Montagna e Aree interne, Igor Taruffi, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

“Il grande lavoro di squadra con Comune e Anas ci permette oggi, in anticipo sui tempi, di riaprire un’infrastruttura fondamentale per i cittadini di Sasso Marconi e per chi viaggia ogni giorno, per lavoro, studio e turismo, su questa importante zona del bolognese strategica anche per il collegamento verso la Toscana- commentano Bonaccini e Corsini-. Un’infrastruttura resa sicura per il transito dei veicoli e funzionale per pedoni e ciclisti che potranno ora percorrerla senza rischi”.

“Il nostro impegno sulla viabilità dell’intera area non si esaurisce però qui- proseguono-. Completato il progetto di fattibilità sul collegamento Sasso Marconi-Vergato da parte di Anas, che ringraziamo, ci auguriamo si possa procedere altrettanto spediti per dare una risposta positiva e concreta ai problemi che ancora affliggono la Porrettana, una strada statale nevralgica per l’economia del territorio”.

E sabato 23 dicembre la comunità di Sasso Marconi si ritroverà in piazza dei Martiri della Liberazione a partire dalle 11 per festeggiare la riapertura del ponte, alla presenza dell’assessore regionale alla Montagna e aree interne, Igor Taruffi.

Il progetto di ristrutturazione

In sintesi, l’intervento di Anas ha riguardato la parziale demolizione della struttura esistente e la conseguente costruzione di un nuovo impalcato, in struttura mista acciaio-calcestruzzo, con elementi di collegamento in carpenteria metallica agli archi esistenti.

Si è proceduto, inoltre, all’allargamento della piattaforma stradale a 9,50 m, formata da due corsie da 3,50 m e due banchine da 1,25 m. Completano l’opera due percorsi ciclo-pedonali, ciascuno della larghezza di 2,50 m.

Dichiarazione dell’Amministrazione metropolitana

La storia del ponte Leonardo da Vinci è legata a doppio filo con quella del nostro Ente, fin dalla costruzione nel 1954 per volontà dell’allora Provincia, prima della realizzazione dell’Autostrada del Sole. Siamo dunque soddisfatti che i lavori siano terminati e che quest’opera, importante collegamento per il nostro territorio e per tutta Italia, sia nuovamente accessibile.

Negli anni la competenza per la gestione del ponte, e la sua manutenzione, sono passate più volte dal nostro Ente ad ANAS e viceversa. Nei periodi di nostra competenza il ponte è stato sempre monitorato, e si sono eseguite le manutenzioni ordinarie e straordinarie, come quella svolta all’inizio del 2021, quando già si era chiuso il transito ai veicoli: data l’urgenza dell’intervento i primi lavori di consolidamento erano stati finanziati con fondi della Città metropolitana (185.000 euro) in attesa del passaggio di competenza ad Anas.

Oggi siamo lieti che la riapertura del ponte segni un epilogo positivo a questi anni di nostro impegno al servizio della comunità dell’Appennino e dell’intera area metropolitana.


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