Sono almeno 38 i morti (in 36 incidenti) nel 2022 sulle strade della nostra provincia, oltre ai feriti, registrati dall’osservatorio indipendente dell’Associazione Italiana Familiari vittime della strada-APS sede di Modena.
Analizzando i dati si può notare un elevato rischio tra i conducenti o trasportati di auto seguiti dai pedoni mentre le fasce d’età le più colpite sono quelle tra i 18-28, 50-60 e ultrasettantenni
Tra le prime cause di sinistri mortali vi sono la perdita di controllo del veicolo, l’eccesso di velocità, mancata precedenza e poca attenzione nei confronti di pedoni e ciclisti, il tutto frutto principalmente di distrazione e superficialità.
Purtroppo non riusciamo a recuperare dati certi sulle condizioni fisiche dei coinvolti nei sinistri (alcool, droghe, medicine …) di cui tanto si legge così come risulta difficile accertare l’uso di dispositivi o la deprivazione di sonno ma le diverse fuoriuscite senza apparente contatto con altri veicoli dovrebbero porre alcuni interrogativi anche sulle condizioni fisiche e psichiche di alcuni utenti che portano ad un calo di concentrazione e non vanno sottovalutate neppure le condizioni delle strade.
Dalle amministrazioni viene dato esplicito appoggio all’obiettivo previsto di dimezzare il numero di morti sulle strade entro il 2030, obiettivo già fallito nel decennio 2010/2020.
AIFVS Modena ritiene che l’obiettivo a cui si dovrebbe puntare fin da subito, anziché sperare di dimezzare accettando quindi nella migliore delle ipotesi 20 vittime e 60 disabili all’anno all’incirca e per prossimi dieci anni, sia zero morti e zero feriti gravi.
Non possiamo avere come obiettivo e quindi preventivare, accettare e magari esserne anche fieri, altri 200 morti e 600 disabili (nella migliore delle ipotesi) nei prossimi dieci anni
AIFVS Modena sottolinea che ancora oggi la precedenza ai pedoni in corrispondenza degli attraversamenti è una semplice utopia: quando va bene li si schiva, si accelera, si sorpassa chi si ferma e si continua a non prendere alcun provvedimento nonostante i precetti del C.d.S. cosi come si continua impunemente a permettere la circolazione di biciclette con impianti di illuminazione sprovvisti o non funzionanti. Troppi sono gli incidenti che vedono coinvolti gli utenti deboli in queste circostanze per continuare a permettere tali malsane abitudini Troppi gli incidenti dovuti ad alta velocità, scarsa percezione del rischio, scarso rispetto per la propria ed altrui incolumità in una provincia dove, normalmente, non si vede una pattuglia con tanto di paletta al controllo della circolazione e dove la stragrande maggioranza dei controlli su alcol o sostanze sono a seguito di incidente.
Si auspica quindi che vi siano precise indicazioni a tutti gli organi competenti al fine di passare ad una seria ed efficace prevenzione, anche attraverso la giusta repressione di odiose violazioni, nella speranza di evitare ben altri dolori perché chiunque resti ucciso o ferito in un incidente stradale è uno di troppo.